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  1. ©Heinz Mader

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    photo by Daniel Mazza

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  2. KRIEGSPLAKATE

    vom Kollektiv Kalter Keller (KKK) = Heinz Mader, Greta Mentzel,  Hans Winkler

    „Und unsere Städte sind auch nur ein Teil von all den Städten,
    welche wir zerstörten“
    Bertolt Brecht, in Kriegsfibel


    Zehn Kulturinstitutionen des Landes beteiligen sich gemeinsam an der Kunstaktion „Kriegsplakate“ vom Kollektiv KKK im öffentlichen Raum der Stadt Bozen. Auf großflächigen Plakaten wird die Auseinandersetzung mit der destruktiven Kraft von Krieg und Zerstörung hingewiesen und ein Zeichen zur Auseinandersetzung gesetzt.

    In Europa herrscht Krieg. Menschen sind in Lebensgefahr. Menschen verlieren ihr Leben.

    Als Kulturschaffende und Kulturinstitutionen sehen wir es als unsere Verpflichtung an, uns zum Kriegsgeschehen zu äußern und Haltung zu demonstrieren.

    Symbole des Friedens und der Friedfertigkeit fluten den öffentlichen Raum: das Friedenszeichen von Peace and Love, No War, Pace-Regenbogenfahnen, die Fahne der Ukraine am Fenster oder als Projektion auf Gebäuden. Sie alle demonstrieren Solidarität, Verbindung, Zusammenhalt und Widerstand. Die Aktion „Kriegsplakate“ regt die öffentliche Auseinandersetzung an. In unserer Situation müssen wir eine neue aktuelle Sprache zum Widerstand finden, um der Sprachlosigkeit des Entsetzens Zeichen zu geben. Zeichen, die weder verwirren noch uns zufrieden und passiv weiterlaufen lassen, sondern uns zum Nachdenken und Agieren provozieren.

    Auf großformatigen Plakatflächen in Bozen längs der Straße von Hauptbahnhof und Verdiplatz und an wichtigen städtischen Kreisverkehren Bozens sehen wir Fotografien von Produkten, welche durch Explosionen zerstört werden und sich als Einzelteile im Raum verteilen. Autos, Lebensmittel, Schmuck, Haushaltsartikel, Bücher, Kleidung ... Produkte des Alltags, für welche auf denselben Werbeflächen in Zeiten des Friedens geworben wird.

    Die Auseinandersetzung mit kriegerischen Explosionen wird dabei zum Verweis auf die fragilen Verhältnisse gesellschaftlichen Seins und setzen ein bildnerisches Zeichen der Sprachlosigkeit.

    Mit den Mitteln der Kunst bietet die Aktion „Kriegsplakate“ eine bildintensive Auseinandersetzung mit der zerstörerischen Gegenwart des Krieges an, ohne sich für politische Propaganda einspannen zu lassen.   

    Die Aktion Kriegsplakate basiert auf der Initiative vom Kollektiv KKK, wird von Lungomare produziert und wird durch folgende Projektpartner und Unterstützer:innen mitgetragen:

    ar/ge kunst, BAU, Eau & Gaz, Foto Forum, Kunst Meran, Lungomare, Museion,
    SAAV (Südtiroler Autorinnen- und Autorenvereinigung), Südtiroler Künstlerbund, transart
    Kulturabteilungen - Autonome Provinz Bozen-Südtirol

  3. MANIFESTI DI GUERRA

    del Kollektiv Kalter Keller (collettivo KKK) – Heinz Mader, Greta Mentzel, Hand Winkler

    “E anche le nostre città sono solo una parte di tutte le città che abbiamo distrutto”
    Bertolt Brecht, Kriegsfibel

    Dieci istituzioni culturali della provincia partecipano congiuntamente all’iniziativa artistica “Manifesti di guerra” del collettivo KKK negli spazi pubblici della città di Bolzano. I manifesti di grande formato, mettono in evidenza il potere distruttivo della guerra e della devastazione invitando a una riflessione.

    In Europa è in atto una guerra. La vita delle persone è in pericolo. La gente sta morendo.

    Come operatori culturali e istituzioni culturali, consideriamo nostro dovere parlare della guerra e manifestare la nostra posizione.

    Simboli di pace e serenità affolleranno lo spazio pubblico: i simboli di pace Peace and Love, No War, le bandiere arcobaleno, la bandiera dell’Ucraina esposta alle finestre o proiettata sugli edifici: sono tutti segni di solidarietà, legame, coesione e resistenza. L’iniziativa “Manifesti di guerra” stimola il dibattito pubblico. Nella nostra situazione, dobbiamo trovare un nuovo, attuale linguaggio per la resistenza, per esprimere l’assenza di parole di fronte all’orrore. Segni che non confondano, che non ci facciano andare avanti in modo indifferente e passivo, ma inducano al pensiero e all’azione.


    A Bolzano, su affissioni di grande formato lungo il percorso che conduce alla stazione centrale di Bolzano e a Piazza Verdi e in corrispondenza di importanti rotatorie urbane, vedremo raffigurati gli effetti delle esplosioni e gli oggetti ridotti a singoli elementi sparpagliati nello spazio: automobili, cibo, gioielli, articoli per la casa, libri, vestiti ... sono gli stessi elementi, prodotti di uso quotidiano che in tempo di pace vengono pubblicizzati sugli stessi luoghi di affissione.

    Il confronto con le esplosioni belliche diventa un richiamo alla vulnerabilità della dimensione esistenziale nella società e traduce in immagini l’assenza di parole.

    Utilizzando gli strumenti dell’arte, l’iniziativa “Manifesti di guerra” propone immagini forti in grado di veicolare il potere distruttivo della guerra attuale, senza lasciarsi imbrigliare dalla propaganda politica.  

    La campagna Manifesti di guerra parte da un’iniziativa del collettivo KKK, è prodotta da Lungomare e sostenuta dai seguenti partner e sostenitori del progetto:

    ar/ge kunst, BAU, Eau & Gaz, Foto Forum, Merano Arte, Lungomare, Museion,
    SAAV (Uinone Autrici Autori Sudtirolo), Südtiroler Künstlerbund, transart
    Dipartimenti Cultura – Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige